È un dato di fatto: molte persone sono caregiver e non se ne rendono nemmeno conto oppure non si ricnoscono in quel ruolo. L’ISTAT ci dice che in Italia più di 7 milioni di persone assistono a titolo gratuito un familiare anziano non più autosufficiente, malato o disabile. Numero destinato sicuramente a crescere nei prossimi anni, visto l’allungamento delle aspettative di vita degli Italiani.
L’atto di prendersi cura, specialmente di un familiare o di una persona cara, può spesso passare inosservato a chi fornisce l’assistenza. Prendersi cura include cose come aiutare qualcuno a fare il bagno, cucinare e pulire. Molte persone lo vedono solo come parte dell’essere figlia o nuora, ma in realtà questo è considerato prendersi cura. Riconoscersi come caregiver familiare è importante perché potresti essere in grado di ottenere supporto e risorse extra, non solo dalle istituzioni (che, a dire il vero, latitano), ma anche da professionisti o da altri caregiver.
Auto-valutazione
Per scoprire se sei una caregiver, pensa alla tua situazione e rispondi a queste domande di auto-valutazione:
- Attualmente ti stai prendendo cura di un genitore, del coniuge o di un familiare?
- La persona a te cara è affetta da una disabilità, una malattia cronica o un altro problema di salute che necessita di supporto?
- Aiuti la persona cara a fare commissioni, come fare la spesa, cucinare o pulire?
- Aiuti la persona a te cara a fare il bagno, a vestirsi e/o a prendersi cura di sé?
- Aiuti spesso la persona a te cara a gestire gli appuntamenti dal medico e/o la somministrazione dei farmaci?
- Aiuti spesso la persona cara con il trasporto e/o la deambulazione?
- Offri supporto emotivo e/o attività sociale alla persona cara?
Se hai risposto sì a una qualsiasi di queste domande, sei ufficialmente e a tutti gli effetti un caregiver. Potresti non considerarti tale, ma è importante riconoscere il supporto che fornisci e l’importanza del tuo ruolo di caregiver.
Essere un caregiver può avere un “aspetto” diverso a seconda delle esigenze della persona cara e anche a seconda di come tu vivi e percepisci questo ruolo così importante. Di questo ti ho parlato meglio nel mio articolo Che tipo sei?, nel quale ti ho raccontato 4 modi diversi di percepire il ruolo di assistenza ad un genitore e le relative conseguenze.
Al di là della tipologia che adesso senti più vicina a te, è importante riconoscere te stessa come quella persona che supporta e cura affinchè tu possa chiedere aiuto ed entrare a far parte di una comunità di altri caregiver e professionisti che sono in grado di darti ascolto, supporto e risorse (come ad esempio il mio gruppo privato su Facebook).
Sono disponibili risorse e supporto per chi presta assistenza
Una volta che hai ufficialmente auto-identificato il tuo prezioso ruolo di caregiver, puoi iniziare a trovare e accedere alle risorse disponibili per te. Dal coaching e counseling ai gruppi di supporto per caregiver, dai bandi regionali e comunali alle polizze assicurative, come caregiver puoi utilizzare una varietà di risorse che possono migliorare l’assistenza che fornisci alla persona cara e soprattutto aiutarti a prevenire il burnout e l’affaticamento così frequenti nei caregiver. Ma se non ti riconosci in questo ruolo, non cercherai neppure informazioni al riguardo nè chiederai aiuto.